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al testo di Annalisa Scialpi
Stamattina
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Stamattina ero tutta uno scrichiolio di dolore; i passi piccoli, come quelli dei vecchi; lamine di ferro nelle scapole, nel cuore. Il soldatino di piombo rigido nelle mie carni a sfregare sull’osso, il paesaggio inutile come una cartolina sbiadita. Ma ho camminato, stretta nell’abbraccio di gennaio coi suoi contorti rami secchi. “Uccidimi” ho detto al dolore, prendendolo su me, sentendo che era me. Ma lui, inaspattatamente, dopo tanti passi, ha fatto fiorire il sole,sulle resilienti rose, affacciate al mio dolore.
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Salvatore Pizzo
- 21/01/2023 02:04:00
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Li sento molto miei questi versi. Li sento molto miei nel senso che mi ci ritrovo in tanti miei risvegli: è soprattutto la fatica ed il dolore a dare lincipit alla giornata. Ma pure il lento fluire di una vitalità mai doma che, con lo scorrere del tempo, si libera dalle scorie... Molto bella anche la chiusa. Un caro saluto e grazie
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Angelo Naclerio
- 16/01/2023 23:15:00
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Non un commento questa volta, una domanda: che cosa segretamente rende le rose resilienti? Con un sorriso notte di buoni sogni.
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SilviaDeAngeliss
- 16/01/2023 20:28:00
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Credo che reagire al dolore....a qualsiasi tipo di dolore, tempri la nostra anima, anzi ne esca rafforzata, e incline a superare prove, in cui mai avremmo immaginato di vincere! Buona serata Annalisa
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Vincenzo Corsaro
- 16/01/2023 19:21:00
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In effetti il senso della chiusa è lo stesso di quello di Caterina e in proposito anni fa, su alidicarta, avevo parlato del fatto che può capitare che si scrivano cose simili, anche se con parole diverse e capita pure che il titolo sia uguale. Ma venendo al dolore, che conosco molto bene, a volte mi chiedo se esso non sia necessario per la nostra crescita, anzi lo è senza ombra di dubbio, perché ci permette di risorgere dalle nostre ceneri come lAraba Fenice per volare negli infiniti spazi della vita e dellanima. Un sorriso per te :)
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